Autismo e diagnosi precoce, lo sguardo

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Uno studio recente ha evidenziato come una mancanza di interesse espressa dallo sguardo all’età di 8 mesi può segnalare una sintomatologia più grave di autismo ai 3 anni, ciò può segnalare un’opportunità per un intervento precoce

image_courtesy_university_of_miami_messinger_autism_labNella foto bambino un presta interesse al giocattolo attraverso il contatto visivo con un ricercatore .
Fotografia per gentile concessione University of Miami, Messinger Autismo Lab.

In un nuovo studio, i ricercatori hanno individuato come i bambini che hanno difficoltà ad avviare uno specifico tipo di “attenzione congiunta” a 8 mesi hanno più probabilità di sviluppare una forma più grave di autismo. Questo tipo di attenzione congiunta implica un contatto visivo con un’altra persona come modo per segnalare l’interesse a condividere una determinata esperienza.

Ad esempio, un bambino potrebbe guardare il suo genitore e poi in un giocattolo o un altro oggetto per mostrare interesse. L’attenzione congiunta,o intersoggettività,  è un importante pietra miliare dello sviluppo che fornisce una base per la comunicazione e l’interazione sociale. dsf

“Questi risultati aggiungono una maggiore evidenza al fatto che l’autismo inizia molto presto nella vita – ben prima del primo anno di età”, commenta il pediatra Paul Wang, vice presidente senior per la ricerca medica di Autism Speaks. “I ricercatori hanno trovato delle differenze nella struttura del cervello, a livello funzionale nel cervello, comportamenti occhio-sguardo e, ora, l’attenzione congiunta.” Non tutti i bambini con queste differenze sviluppano successivamente un disturbo dello spettro autistico ma, commenta il dottor Wang , “ questi risultati suggeriscono che dobbiamo proseguire l’esame dei primi sintomi di autismo e esplorare se certi interventi possono ridurre il rischio che questi bambini vadano a sviluppare successivamente un disturbo dello spettro autistico.”
Gli autori dello studio – Daniel Messinger e Devon Gangi dell ‘Università di Miami e Lisa Ibanez, della University of Washington – hanno scoperto che a 8 mesi di età i bambini che raramente utilizzano il contatto visivo per segnalare interesse hanno più probabilità di essere diagnosticati con autismo ai 30 mesi rispetto ai bambini che a 8 mesi hanno invece iniziato a sviluppare l’ attenzione congiunta in questo modo.
Questa differenza è presente sia tra i bambini e le famiglie che già avevano un fratello più grande con diagnosi di autismo, così come per i bambini in famiglie che non erano precedentemente colpite dalla malattia.

Lo studio ha anche riscontrato come i fratelli di bambini con diagnosi di autismo sorridono di meno in previsione di una interazione sociale. In precedenza la ricerca BSRC aveva stabilito che i fratelli più piccoli dei bambini con autismo avevano più probabilità di sviluppare il disturbo (1 su 5) di quanto lo siano i bambini nella popolazione generale (1 su 68).
Anche quei fratelli bambini che non vanno a sviluppare l’autismo hanno comunque un alto rischio di sviluppare alcuni sintomi del disturbo dello spettro autistico (1 a 3).

Dr. Halladay riporta che : “Se non stai notando agli otto mesi un’attenzione congiunta da parte del bambino, può non essere nulla di preoccupante, ma può essere anche un segno precoce di autismo o un’altra difficoltà di sviluppo che può essere affrontato da un intervento precoce.”

 

Per utleriori informazioni:

Intersoggettività 

– Autism ‘Baby Sibs’ Study IDs Another Early Red Flag