La cosa probabilmente più frustrante per un familiare o una persona che vive a fianco di un soggetto autistico, è il fatto di non riuscire ad immaginare come egli percepisce la realtà e gli stimoli esterni, che sono a tutti gli effetti il “campo di battaglia” nel quale la persona con autismo si trova ad annaspare.
Gli stimoli visivi, sonori e in generale le esperienze sensoriali, sono vissuti da una persona affetta da autismo in maniera diversa rispetto alle persone senza questo disturbo: solitamente amplificata e distorta, provocando in loro quelle reazioni comportamentali che conosciamo.
Per provare a capire quindi cosa provi il soggetto autistico in una situazione, di quello che per noi è quotidianità ovvero la presenza di stimoli visivi e sensoriali, c’è la possibilità di utilizzare simulazioni video create appositamente.
In particolare il videogioco “Auti-sim”attraverso immagini sfocate e grida distorte di soggetti vuole simulare il fenomeno dell’ipersensibilità, tipica di molti disturbi dello spettro autistico.
Caratteristiche del videogioco
Nel videogioco, il giocatore si può muovere all’interno di un parco giochi vivendo gli effetti dell’ipersensibilità in prima persona con le relative distorsioni audio e video, che possono, in parte, farci sentire come stimoli esterni siano percepiti e impattino sulla vita di un soggetto autistico.
Nel videogioco ci si muove all’interno di un parco insieme ad altre persone e man mano che il monitor si avvicina a queste le immagini si sfocano e i suoni diventano più taglienti. Tutto riproduce le sensazioni che un autistico dovrebbe provare nella sua vita quotidiana.
“Le persone rimangono sorprese quando giocano con Auti-sim, perché usandolo capiscono l’impatto sensoriale che può avere”, spiega Robyn Steward, che ha una forma di autismo e offre seminari sul tema.
L’esperto spiega che il gioco cerca di fornire un quadro della condizione di una persona con autismo, nel tentativo di sensibilizzare la gente nei confronti dei sentimenti di coloro che ne soffrono.
L’autismo non è l’unico handicap che è stato ricreato virtualmente. “Depression Quest”permette ai giocatori di provare per un momento il disagio di una persona affetta da disabilità mentali. Un altro gioco della BBC riproduce invece la sensazione della dislessia.
Qui sotto il video del gioco