Secondo un recente studio scientifico, gli adulti con autismo affermano, in numero tre volte maggiore rispetto ai loro pari neurotipici, che il loro orientamento sessuale non può essere descritto ed identificato attraverso le etichette “etero-“, “omo-” o “bisessuale”.
Questo studio, condotto in Svezia, si basa su un campione di oltre 47.000 adulti. I risultati indicano che tra le persone con tratti autistici, circa un individuo su cinque non si rispecchia in nessuna di queste categorie standard che definiscono l’orientamento sessuale.
Le conclusioni suggeriscono quindi che la comunità scientifica, ricercatori, medici, terapisti e psicologi dovrebbero avere una mentalità aperta quando discutono di sessualità con persone con autismo.
“Queste categorie tradizionali non funzionano“, afferma il ricercatore Kyriaki Kosidou del Karolinska Institute. “Affrontare i temi della sessualità è importante nei contesti clinici, ma i nostri risultati dimostrano che dobbiamo pensare fuori dagli schemi; dobbiamo pensare in modo innovativo.”
Diversi studi hanno confermato inoltre che gli orientamenti sessuali che solitamente sono rappresentati in percentuale minore nella popolazione, hanno numeri più elevati tra le persone con autismo. Quest’anno, ad esempio, alcuni scienziati australiani hanno potuto affermare che quasi il 70% degli individui con autismo, contro il 30% di adulti neurotipici, ha riferito di non essere eterosessuale.
“Questa nuova ricerca fornisce ulteriori prove di legame tra neurodiversità e diversità di orientamento sessuale“, dice John Strang, direttore del programma di genere e autismo presso il National Health System di Washington. “Studi come questo incoraggiano ad ascoltare più attentamente le persone con autismo sulla loro esperienza rispetto al loro orientamento sessuale.“
Nessuno dei precedenti
Tornando sul primo articolo che abbiamo citato, Kosidou e i suoi colleghi hanno analizzato i dati di 47.456 adulti svedesi, i quali hanno compilato, tra il 2002 e il 2014, vari questionari in materia di salute pubblica. Tra i sondaggi c’era un questionario di 10 item chiamato “AQ-10” che evidenzia i tratti associati all’autismo, come le difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione. Gli adulti che hanno ottenuto un punteggio superiore ad una certa soglia sono stati classificati come persone con tratti autistici.
I partecipanti hanno anche risposto ad una domanda in cui si chiedeva se si consideravano eterosessuali, omosessuali, bisessuali o “nessuno dei precedenti”.
Da questa analisi, più di 3.000 intervistati, circa il 7,5% del campione totale, ha evidenziato tratti associati all’autismo. Di questi individui, il 77% ha riferito di essere eterosessuale; coloro i quali non presentavano tratti autistici ha indicato nell’89,5% dei casi di essere eterosessuale. Il gruppo associato a caratteristiche autistiche, inoltre, era particolarmente propenso a dire che nessuna delle etichette elencate corrispondeva al loro orientamento sessuale: il 19,1% ha infatti selezionato la voce “nessuna delle precedenti”, rispetto al 6,8 % dei partecipanti senza tratti di autismo.
Le persone con caratteristiche autistiche che sono state intervistate hanno indicato, in misura lievemente maggiore rispetto al campione normotipico, di essere bisessuali: il 2,5% di loro ha dichiarato infatti di esserlo; il 2,1% degli adulti senza tratti di autismo ha dato la stessa risposta.
I risultati di questo studio sono apparsi il 30 ottobre 2017 sul Journal of Autism and Developmental Disorders.
“Tutti coloro che lavorano con persone nello spettro dovrebbero essere di più larghe vedute nel discutere di sessualità e di orientamento sessuale“, afferma Kosidou.
Fattori sessuali di stress
Nessuno sa ancora quale connessione possa esserci tra le caratteristiche dell’autismo e l’orientamento sessuale. I fattori biologici potrebbero essere parte di questo collegamento. Si sa che l’esposizione ad alti livelli di ormoni sessuali maschili in utero, ad esempio, potrebbe aumentare sia le probabilità di tratti autistici, sia orientamenti sessuali non convenzionali.
È anche possibile che le persone con tratti autistici siano meno interessate ad aderire alle norme sociali che riguardano l’orientamento sessuale, rispetto alla maggior parte delle persone neurotipiche. Le persone con autismo, quindi, possono essere più propense a sperimentare o rivelare orientamenti sessuali non standard.
“Caratteristiche come l’essere diretti, onesti e molto concreti, che sono così comuni tra le persone con autismo, potrebbero portarli a descrivere più onestamente la loro sessualità, anche se al di fuori delle categorie convenzionali“, dichiara Strang.
Gli orientamenti sessuali non comuni posso presentare così ulteriori sfide per le persone con autismo o che hanno tratti autistici. Alcuni di questi individui subiscono infatti stigmatizzazione e discriminazione sia per i loro comportamenti legati all’autismo, sia per il loro orientamento sessuale.
“A volte sembra di dover fare outing due volte“, dice Jeroen Dewinter, psicologo clinico presso il GGzE Center for Child & Adolescent Psychiatry nei Paesi Bassi, che non è stato coinvolto nella ricerca, ma che si occupa da molto tempo di adolescenti con autismo.
Il passo successivo, afferma Dewinter, è condurre una ricerca qualitativa con adolescenti e adulti con autismo per capire ancora meglio come vivono e descrivono la propria sessualità, qualsiasi essa sia.
Articoli citati:
- Rudolph C.E.S. et al. J. Autism Dev. Disord. Epub ahead of print (2017) PubMed
- Dewinter J. et al. J. Autism Dev. Disord. 47, 2927-2934 (2017) PubMed
- George R. and M.A. Stokes. Autism Res. Epub ahead of print (2017) PubMed
Fonte: spectrumnews.org – Emily Anthes
Traduzione e adattamento di Francesco Campanella