Salerno all’avanguardia nell’assistenza ai bambini autistici ed alle loro famiglie. Oggi il Comune di Salerno, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’Associazione “Una breccia nel muro” hanno siglato un protocollo d’intesa per la realizzazione di un centro per il sostegno e la cura dei bambini colpiti da autismo.
I dettagli dell’accordo sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa presso il Salone del Gonfalone, alla quale hanno preso parte il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, il Presidente dell’Associazione “Una breccia nel muro” Alberto Giuliani e il Direttore Risorse umane dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma Salvatore Vecchio. La struttura, unica nel Meridione d’Italia, sorgerà all’interno dell’edificio dell’ex scuola materna del quartiere Mercatello e sarà operativa già dal prossimo mese di novembre.“La stipula del protocollo d’intesa per la creazione di un centro d’alta specializzazione per la cura ed il sostegno ai bambini autistici ed alle loro famiglie rappresenta un tassello fondamentale della città dell’eccellenza e della qualità che stiamo ogni giorno costruendo – ha dichiarato con soddisfazione il Sindaco De Luca – È un’iniziativa di grandissimo valore, che ci riempie di orgoglio e soddisfazione e che profila l’immagine di una comunità votata all’accoglienza e alla solidarietà.Crediamo fortemente in questo progetto perché capace di darci assolute certezze scientifiche, in quanto guidato da un protocollo di cura ispirato ai più alti livelli di approccio scientifico. La struttura non sarà solo un luogo di accoglienza e di cura dei bambini autistici, ma anche un centro di formazione per le famiglie e per gli operatori. Siamo convinti di poter avviare una struttura che durerà nel tempo, un vero e proprio presidio terapeutico che potrà presto diventare un punto di eccellenza nel Sud Italia.Una volta di più, dunque, in un momento così drammatico parte dalla nostra città un messaggio di speranza e ed una ennesima dimostrazione di una realtà che si muove in controtendenza rispetto al contesto nazionale. Quasi in contemporanea con la nascita del centro per l’autismo apriremo un centro studi internazionali dedicato ai disturbi dell’alimentazione. Continuiamo ad essere al fianco di chi è in difficoltà e delle loro famiglie. Vogliamo costruire relazioni solidali ed abbattere ogni muro che impedisca a chiunque di vivere una vita dignitosa e felice. Con questa struttura d’eccellenza, unica nel Meridione d’Italia, Salerno tende la mano ai malati ed alle famiglie aiutandoli a ritrovare il sorriso e la speranza”.“Andare incontro, anche da un punto di vista logistico, al bisogno di risposte in termini di salute di tante famiglie provenienti da tutta Italia è la naturale declinazione della missione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – sottolinea Salvatore Vecchio, Direttore delle Risorse Umane dell’Ospedale – e rappresenta l’impalcatura scientifica di un progetto che, grazie al lavoro congiunto con Una breccia nel muro e con l’Opera Don Calabria a Roma, ha già dato evidenza internazionale nella comunità medica, ma soprattutto ha dato benefici concreti a tante famiglie e che ora, grazie all’impegno del Comune di Salerno e di compagni di strada come il Giffoni Experience e Aura, aumenta le opportunità di cura e di speranza scientificamente validate”.“In oltre due anni di esperienza nel Centro Facciamo breccia di Roma, fra i 150 bambini che abbiamo avuto in terapia, molti erano del Mezzogiorno, spesso della Campania, non pochi di Salerno – ha spiegato Alberto Zuliani, Presidente dell’Associazione “Una breccia nel muro” – D’altronde, la stima dei bambini di 2-6 anni con sindrome dello spettro autistico in Campania è di circa 2000 unità. L’esigenza è dunque molto forte e la risposta istituzionale molto debole. Di fronte a una diagnosi che le angoscia, le famiglie vengono lasciate sostanzialmente sole.Con l’apertura del Centro di Salerno, ogni anno, sarà data risposta a 50 bambini di 2-6 anni, un inizio. Nel Centro saranno proposti percorsi terapeutici personalizzati e intensivi, secondo un approccio cognitivo-comportamentale già sperimentato con risultati significativi nel Centro romano, adottato con successo nei paesi evoluti e riconosciuto efficace nelle “Linee guida sull’autismo” espresse alla fine dello scorso anno dall’Istituto superiore di sanità. Le famiglie sono coinvolte nel trattamento per consolidare nei bambini, in casa e nell’usuale vita di relazione, le attitudini, i comportamenti e le funzionalità da essi acquisite e per fronteggiare le situazioni critiche che spesso si presentano. Questo consentirà ai bambini una qualità di vita migliore, nell’immediato e nel corso degli anni; li recupererà a un vivere sociale al quale hanno diritto”.