Sicuramente avrete sentito la notizia sulla donna che aveva dovuto rinunciare al voto perché al figlio autistico era stato proibito di entrare con lei in cabina (vedi articolo). Finalmente è arrivata una risposta dal sindaco di Traversetolo, in provincia di Parma Ginetto Mari.
Ecco la risposta
“Siamo veramente rammaricati di quanto accaduto: se avessimo saputo in anticipo della sua situazione famigliare, avremmo certamente disposto delle misure atte a permetterle di recarsi con serenità ai seggi e di poter espletare il suo diritto di voto”.
Dopo essere venuto a conoscenza della notizia riportata da Redattore sociale il sindaco sottolinea che l’amministrazione si adopererà “affinché in futuro non si riproponga la stessa situazione […]Voglio sottolineare che l’obiettivo del nostro comune, il compito e l’impegno profuso dagli operatori impegnati nella gestione ed organizzazione della complessa macchina elettorale va nel senso di porre in essere tutte le azioni volte a consentire ai cittadini e a tutti i nostri elettori la libera espressione del diritto di voto in un clima di serenità e rispetto reciproco in osservanza di quanto stabilito dalla normativa di settore”.
“Chiedo pertanto alla signora così come a tutti i cittadini, la cortese disponibilità a comprendere che il personale ai seggi è composto da uomini e donne che si impegnano con grande spirito di servizio nello svolgere il compito a cui sono chiamati nell’interesse della collettività e che è gravato da rilevanti responsabilità anche di carattere penale. Sarà inoltre nostro preciso impegno e nostra cura sensibilizzare ancora di più gli operatori ai seggi verso una maggiore attenzione nella gestione delle situazioni di difficoltà che si possono verificare sempre e comunque nel rispetto della normativa e del regolare svolgimento delle operazioni di voto – conclude Mari – Siccome è nostra abitudine avere coi cittadini un rapporto diretto e sincero, e perché crediamo che il confronto e il dialogo siano fattori imprescindibili per il vivere civile, per il benessere e lo sviluppo della nostra piccola comunità, ho telefonato personalmente alla Signora Delnevo per poterla incontrare di persona e parlare dell’accaduto”.