Autismo e scuola: Paola Venuti intervistata da Radio 3

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Il programma di Radio 3, ‘Fahrenheit’, ha chiesto l’opinione della professoressa Paola Venuti riguardo come i docenti possano affrontare la presenza di un bambino con diagnosi di autismo in classe.Dopo la richiesta dei genitori di sei bambini di spostare i loro figli in un’altra sezione a causa della presenza di un bambino affetto d’autismo è emersa la necessità di affrontare alcuni punti importanti.

Innanzitutto, bisogna capire che non c’è un unico modo di gestire l’autismo in classe; l’autismo è una patologia diversa da altre ed è quindi necessario formare gli insegnanti al fatto che il bambino autistico ha delle peculiarità, delle problematicità, dei modi di agire diversi. Con dei programmi di formazione gli insegnanti  ed educatori potrebbero gestire al meglio le problematiche che possono sorgere. la necessità di affrontare alcuni punti importanti.

I bambini con autismo a scuola devono essere guidati negli apprendimenti didattici, ed aiutati a lavorare sugli aspetti della socializzazione e  sugli aspetti della comunicazione; bisogna trovare, studiare e provare delle tecniche di comunicazione alternative con bambini che usano male o usano poco il linguaggio  o con quelli che riescono a usare il linguaggio ma non riescono ad associare quello che dicono all’oggetto reale.

Gli insegnanti devono quindi imparare ad usare queste tecniche di comunicazione per lavorare sull’aspetto sociale di tali alunni: in particolare si può suggerire di passare da interazioni singole tra pochi bambini per via via aumentare il numero di componenti del gruppo di interazione. Questo sembra fondamentale perché la sovresposizione sociale e sensoriale può originare comportamenti non adatti nel contesto scolastico. Si rende quindi necessario studiare appositamente ogni caso e scegliere un programma di intervento adatto al bambino autistico.

Infine viene evidenziata la necessità di  un lavoro in rete tra familiari, personale sanitario, personale scolastico, ecc. Questo lavoro in rete può portare ad una maggiore consapevolezza di  come si deve intervenire in questi casi e soprattutto riuscire ad ottenere una maggiore integrazione del bambino autistico a scuola.

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