Autismo – Terapia in vancanza

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Un progetto intensivo rivolto a bambini con disturbi dello spettro autistico in un contesto di svago e aggregazione

Anche quest’anno si è svolto dal 7 al 17 luglio il progetto “Terapia in Vacanza”, come lo descrive P. Venuti – Docente di Psicopatologia clinica e responsabile del Laboratorio di Osservazione Diagnosi Formazione (ODFLab) dell’Università di Trento. -“un campus di intervento riabilitativo intensivo rivolto a bambini e adolescenti con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, gestito dall’ODFLab (Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento) e svolto in collaborazione con l’associazione “Il Cerchio Magico”“.

Questa iniziativa, ricordiamo essere una delle poche di questo tipo, è stata organizzata seguendo metodologie specifiche  di lavoro indirizzate a persone con autismo create in linea con diversi studi internazionali rispetto ai quali tutto il personale dell’ODFLab è formato.

La Dott.ssa Venuti spiega come“Secondo la recente letteratura scientifica, infatti, emerge un consenso pressoché unanime sul fatto che un trattamento riabilitativo è tanto più efficace quanto più è intensivo e multidimensionale.”

L’intervento proposto dall’OdfLab è stato svolto da uno staff di psicologi specializzati in riabilitazione dell’autismo, supervisionati dalla Dott.ssa Venuti in persona in quanto direttore dell’ODFLab, e coadiuvati da alcuni studenti del master “Metodologie di intervento educativo per soggetti con disturbi dello spettro autistico”, nonché da studenti frequentanti tirocinio del corso di Laurea Magistrale in Psicologia, percorso Neuroscienze dell’Università degli studi di Trento.

L’iniziativa ha costituito di fatto un importante momento formativo per tutto il gruppo di lavoro, favorendo così quei processi di scambio di informazioni, di soluzione dei problemi in forma condivisa e di contaminazione di competenze diverse che è alla base di una professionalità costruita insieme.

Percorso di riabilitazione psico-educativa

“Il percorso di riabilitazione psico-educativa è stato diversificato a seconda dell’età e del diverso grado di gravità della sintomatologia dei singoli partecipanti. L’iniziativa è stata rivolta a un gruppo di 16 ragazzi adolescenti e a un altro costituito da 14 bambini tra i 3 e gli 8 anni.”

Per il primo gruppo il programma prevedeva delle attività ludico-ricreative volte principalmente alla socializzazione, mentre per i più piccoli alcune attività sulla base di obiettivi definiti in modo individualizzato.

In particolare, nel corso della giornata si sono alternate in maniera sistematica:

  • attivazione cognitiva
  • musicoterapia
  • lavoro sulle abilità socio-relazionali
  • intervento sul linguaggio e sulle capacità comunicative
  • lavoro sulla motricità
  • danza movimento terapia
  • supporto genitoriale e attività integrativa in gruppo.

Rispetto all’edizione precedente è stata aggiunto un campus specifico per i ragazzi adolescenti che hanno avuto la possibilità di vivere diversi momenti di aggregazione, svago e socializzazione non soltanto tra di loro, ma anche con gli educatori presenti in una struttura limitrofa alla casa principale.

Il forte senso di gruppo creatosi nel corso delle settimane è risultato evidente, in particolar modo, durante i due aperitivi serali – realizzati direttamente dai ragazzi – in cui amici e parenti hanno potuto assistere anche a una performance musicale, frutto delle diverse sedute di musicoterapia.

Nel caso dei bambini piccoli uno degli obiettivi primari è stato un trattamento di tipo inclusivo: grazie alla collaborazione della “Scuola del Bosco” (associazione “Il Cerchio Magico”). Si è riuscito così a creare dei momenti di integrazione con bambini a sviluppo tipico anche se l’intensità e la durata sono stati diversi in rapporto alla gravità della sintomatologia di ciascun bambino autistico.

Un altro momento fondamentale che ha contraddistinto le due settimane di intervento, con i bambini più piccoli, sono stati gli incontri mattutini con i genitori in cui prospettare la programmazione, riportare i risultati e lavorare sulle modalità da seguire, specie per la comunicazione, nel contesto familiare. Lo Scopo di questo campus è stato, infatti, non soltanto quello di lavorare in modo intensivo con i bambini, ma anche di garantire il benessere dei genitori seguendoli solamente nel primo momento della giornata per poi successivamente dare loro uno spazio di vacanza e di tranquillità.

“Nel complesso il bilancio di questa seconda edizione del progetto di “Terapia in Vacanza” è sicuramente positivo, con un generale benessere sia dei bambini sia delle famiglie; gli obiettivi che ci si era posti a livello comportamentale e sociale sono stati raggiunti” Spiega la Dot.ssa Venuti. Questo sembra costituire un’ulteriore conferma della validità di un trattamento di tipo inclusivo di bambini ed adolescenti con disturbo dello spettro autistico, effettuato in modo intensivo e secondo l’approccio multidimensionale che contraddistingue l’ODFLab.