“I Believe in Me Not OCB”, un programma riabilitativo per i comportamenti ossessivo compulsivi.

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St. Cathrines, Canada- Naomi Johonson, sta studiando gli effetti che un nuovo programma riabilitativo chiamato  ‘I Believe in Me Not OCB “ può avere sui bambini che rientrano nel disturbo dello spettro autistico. Il programma di terapia cognitivo- comportamentale sviluppato dai ricercatori della Brock University è pensato per aiutare i bambini con ASD minimizzando ed eliminando i comportamenti ossessivi compulsivi (OCB). Questi comportamenti solitamente includono: lavarsi le mani ripetutamente, un forte bisogno di collezionare e mantenere in ordine degli oggetti, domande ripetitive e un assoluto bisogno di aderire alla routine di tutti i giorni. Johnson ha commentato dicendo che questi tipi di comportamenti possono essere debilitanti per le famiglie e i bambini, poiché rendono la loro vita familiare difficile e interferiscono con l’abilità dei bambini a socializzare ed a partecipare attivamente alle attività scolastiche.

Il programma aiuta i bambini e i genitori a fermare i comportamenti ossessivi focalizzandosi su 4 punti principali:

  • attraverso la psicoeducazione si insegna ai bambini a conoscere i loro comportamenti
  • si analizzano questi comportamenti, i pensieri che li accompagnano e le difficoltà associate ad entrambi
  • si allenano le capacità cognitive e comportamentali per mettere in discussione i pensieri infondati che provocano gli OCB
  • si cerca di desensibilizzare sistematicamente l’ansia innescata dai pensieri e dalle situazioni al fine di prevenire ulteriori comportamenti compulsivi.

Questi step riabilitativi vengono effettuati in un ambiente di terapia di gruppo dove i bambini possono contemporaneamente accrescere ed espandere le loro abilità di socializzazione.  I genitori si uniscono nel riportanare settimana per settimana i miglioramenti ottenuti dai loro bambini e si assicurano di usare questo nuovo strumento in tutti gli aspetti della loro vita. Ai genitori e ai bambini è stato anche chiesto di rispondere ad una serie di situazioni sia all’inizio che alla fine del programma per permettere ai ricercatori di valutare se questo tipo di abilità è stata utilizzata al di fuori del programma.

La Johnson successivamente ha affermato che programmi come questo possono aiutare sia i bambini con ASD sia tutte quelle persone che, fin da bambini, manifestano tendenze ai comportamenti ossessivi compulsivi.

 

 

http://www.brocku.ca/brock-news/?p=30532