Se n’è andata Lorna Wing, la psichiatra inglese che ha dato un contributo fondamentale alla conoscenza e al trattamento delle persone con autismo nonché la prima, nel 1981, a classificare un sottogruppo di autismo definito da lei come sindrome di Asperger.
Fondatrice della “National Autistic Society” nel Regno Unito del 1962, la Wing riprese gli studi ormai dimenticati di Hans Asperger, un famoso pediatra austriaco che aveva individuato e studiato un gruppo di bambini accomunati da una serie di caratteristiche mai descritte negli anni prima ovvero negli anni Quaranta del secolo scorso.
Meriti
La sindrome è stata battezzata “Asperger” in onore dell’intuitivo pediatra austriaco si caratterizza come una forma di autismo ad “alto funzionamento” che non comporta ritardi nello sviluppo cognitivo e del linguaggio ma una persistente compromissione delle interazioni sociali insieme a schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati e allo sviluppo di interessi molto ristretti.
“È stata una vera pioniera nel campo degli studi relativi all’intero spettro autistico – commenta Giovanni Valeri, neuropsichiatra presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma –. È suo il merito di aver attuato le principali rivoluzioni nella conoscenza dell’autismo”.
Primi studi
Negli anni Settanta la Wing condusse infatti , nei dintorni di Londra, un primo studio epidemiologico riuscendo a sfatare l’idea di Leo Kanner (contemporaneo di Asperger e il primo ad utilizzare il termine “autismo”). Questa teoria prevedeva che la patologia fosse spesso associata a un’intelligenza sopraffina e alla presenza di genitori freddi e distaccati. Lo studio condotto dalla Wing mise infatti in evidenza tre punti fondamentali:
- L’autismo nel 70% dei casi si associa a ritardo mentale,
- Non dipende dalle caratteristiche della madre.
- Interessa tutti gli strati sociali.
“Insomma Lorna Wing — commenta Valeri— con il suo lavoro è riuscita a dare un contributo enorme alla pratica clinica, sfatando concetti pericolosi”.
I genitori “riabilitati”
Primo tra tutti il concetto di “madre frigorifero”, introdotto proprio con questi termini, negli anni Sessanta, da Bruno Bettelheim responsabile non solo di aver colpevolizzato intere generazioni di genitori, ma anche di aver minato alla radice la fiducia tra famiglie e i medici.
Grande il cordoglio espresso sulla pagina Facebook della National Autistic Society. Tra i primi a commentare l’accaduto un suo ex paziente, Ben che riporta “Ho conosciuto Lorna nel 1992 ed è stata lei a diagnosticarmi la sindrome di Asperger. Era una persona veramente speciale per me e la mia famiglia. Ci ha fatto capire cos’era la sindrome di Asperger e come condizionava le nostre vite. Era una donna gentile, affabile e piena di premure che abbiamo imparato ad amare e ad ammirare Siamo profondamente addolorati dal fatto che il mondo abbia perso una persona speciale come lei”.
Vogliamo ricordarla com’era : una donna umile e dedita al suo lavoro, riportiamo di seguito l’incipit nel libro di Adam Feinstein “Storia dell’autismo, conversazioni con i pionieri” in cui scrive: “Nulla è completamente originale. Tutto è influenzato da ciò che è stato prima”.