Parlare e donare: come l’interazione sociale influenza le scelte economiche

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Recentemente l’interazione tra economia e psicologia clinica ha introdotto l’idea che alterazioni nei comportamenti di soggetti atipici possono essere misurate utilizzando esperimenti economici che simulano situazioni sociali standardizzate. Tra questi il più famoso esperimento è quello definito “Dictator Game” dove viene richiesto ad un soggetto di dividere una somma di denaro con un altro individuo. Questo paradigma economico è stato applicato a soggetti con ASD per identificare gli effetti della pressione sociale e dell’altruismo usando stimoli sociali tipici degli esperimenti in ambito economico. I risultati di questi esperimenti hanno evidenziato una difficoltà dei soggetti con ASD nell’utilizzare scelte “altruistiche”.

Noi abbiamo ritenuto che questi studi evidenziano due importanti limiti: la natura degli stimoli sociali assolutamente astratti e l’eterogeneità del campione dei soggetti con ASD.

Nello studio condotto nel nostro laboratorio, inspirato al paradigma psicologico dell’intersoggettività, che potrebbe essere compromessa nei soggetti con ASD, abbiamo usato il Dictator Game, per verificare gli effetti di una reale interpersonale relazione, sugli effetti della successiva scelta economica.

L’esperimento è stato strutturato in 3 fasi: in una prima parte ogni soggetto sceglie come dividere una somma di denaro tra loro stessi e una controparte non conosciuta, nella seconda parte i soggetti parlano con un ricercatore a loro sconosciuto, e nella terza parte ripetono il compito di donazione verso il ricercatore ora conosciuto. Al fine di standardizzare lo scambio sociale tra soggetto e ricercatore abbiamo seguito lo schema dell’interazione sociale del terzo modulo dell’ADOS.

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A causa della difficoltà a reperire un campione sperimentale che rappresenta le caratteristiche epidemiologiche dei disturbi dello spettro autistico, abbiamo limitato la nostra attenzione a soggetti appartenenti alla fascia d’età della tarda adolescenza con un autismo ad alto funzionamento. Il nostro campione è composto da 10 soggetti con un quoziente di intelligenza alto (tra 84 e 113 e quindi assolutamente nella norma) con età tra i 15 e i 25 anni confrontati con un campione di ragazzi con ssviluppo tipico lo stesso livello di intelligenza e di età, quindi con una esposizione sociale confrontabile.

I nostri risultati hanno evidenziato che entrambi i gruppi tendono a dare una offerta equa alla loro controparte, sia nella situazione anonima che nella situazione sociale, con una mediano di offerta di circa il 50% della somma che gli viene data. Mentre non troviamo differenze statisticamente significative tra le due condizioni per entrambi i gruppi, per i soggetti con ASD noi troviamo che sia le donazioni sociali che la qualità dell’interazione è molto variabile all’interno del gruppo ed è associata ai livelli individualità di gravità dei sintomi autistici (misurati con l’ADOS) e al livello di intelligenza.

In conclusione quando le metodologie applicate nelle ricerche con i soggetti tipici sono usate poi con pazienti che hanno sviluppo atipico si dovrebbero adattare le caratteristiche degli esperimenti alla natura dei pazienti ed evitare generalizzazioni che poi non sempre corrispondono alla realtà